Incontro al poligono

Per Aires

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    Luogo: Cittadella - Appartamento negli agglomerati/poligono di tiro
    Tempo: 28/08/2222


    Samantha era appena tornata sulla Cittadella, dopo la vacanza che le era stata concessa per tornare sulla terra, in quel preciso momento si trovava all'interno di un appartamento degli agglomerati, stravaccata su un divano non di sua proprietà mentre vedeva un olofilm d'azione sulla televisione.
    < ma non hai nulla di meglio da fare?> chiese una voce femminile provenire dall'angolo cucina. Allungando la testa fuori dal divano Sam riuscì a scorgere la figura della barista che si muoveva mentre trafficava con il microonde. < ho una bella vista da qui> disse continuando ad osservare la donna, nello specifico gli occhi le si erano soffermati sul fondo schiena che oscillava ad ogni movimento. A quelle parole Clara si voltò verso il soldato e fingendo una faccia arrabbiata si avvicinò sculettando vistosamente, andando a posizionarsi sopra di lei in modo da sovrastarla.
    Alla vista della sua migliore amica in quella posizione, il caporale non poté impedirsi di iniziare a ridere, contagiando anche l'altra ragazza.
    < dai levati e fammi un po di spazio> disse la barista continuando a ridere e facendo segno con la mano di spostarsi, come risposta Sam allargò le braccia invitandola a sedersi in braccio a lei. Sempre più divertita del modo in cui si stava volgendo la situazione, Clara riprese l'espressione imbronciata di poco prima e si sedette in braccio all'amica, che non aspettò nemmeno un secondo e iniziò a farle il solletico. La donna cercò di trattenersi il più possibile, allungando le braccia cercando di non far cadere la ciotola dei popcorn che aveva appena fatto, senza successo, infatti le due ragazze vennero invase da una pioggia di popcorn.
    Appena le risate di entrambe si furono esaurite Clara si alzò e iniziò a pulire il casino che avevano intorno, mentre Sam rimase tranquillamente sdraiata sul divano aiutando a modo suo, ossia iniziando a mangiare quelle prelibatezze che le stavano addosso. Scocciata da quel comportamento la barista si mise ad osservare l'amica < O mi aiuti seriamente, o te ne vai> disse indicando la porta con la mano. A quelle parole la parte più sfaticata della coscienza del soldato alzò le antenne e le suggerì di andarsene, perciò continuando a sorridere si alzò anche lei dal divano e si diresse verso la porta ignorando lo sbuffo della ragazza.
    < Clara> Smile pronunciò il nome dell'altra donna, aspettando che si girasse verso di lei, allungò la mano destra con il mignolo, l'indice e il pollice aperti mostrando il segno che significava "ti amo" e che era diventato il loro saluto sin da quando erano state amanti. < VATTENE SCANSAFATICHE!!!> le urlò Clara arrabbiata, ma comunque rispondendo al saluto, azione che scatenò la risata di Samantha mentre usciva.
    Camminando a passo spedito, il soldato non ci mise molto a tornare al suo appartamento " Cavolo quanto è vuoto questo appartamento, non se la può prendere se preferisco il suo" pensò mentre si buttava sul letto con l'idea di mettersi a dormire nonostante fosse solo pomeriggio, quando il rumore del suo stivale che sbatteva contro qualcosa nascosto sotto il letto le diede un'altra idea. Chinandosi, infatti vide la cassa ancora sigillata delle armi che aveva comprato neanche qualche giorno prima e la aprì velocemente. Il mattok scintillante e nuovo di fabbrica le stava urlando di utilizzarlo, perciò lo prese e lo infilò in un borsone scuro insieme a delle capsule termiche e al suo pass del council army e si diresse verso il poligono di tiro.
    Appena arrivata, non le fu difficile farsi dare la precedenza e ben felice dell'accaduto si prese un posto tutto suo per provare il suo nuovo fucile.

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    Luogo: Cittadella - Attico nel Presidium/Poligono di tiro
    Tempo: 28/08/2222


    Quel giorno Andrea si era programmata la giornata: l'avrebbe passata guardando il nuovo fil delle sorelle T'Wie, ovvero "Luce d'estate". Un film la cui critica aveva dato dei responsi positivi e sopratutto, aveva una componente romantica, sebbene la trama fosse basata sull'idea della vita e la filosofia.
    La visione sarebbe stata accompagnata da un comodo divano, coperta, litri di cioccolata calda e qualche biscotto.
    Il tutto si era però rovinato a causa di un essere chiamato Jasmine Gracie, appena rientrata dal suo periodo di ferie.

    «Il mio odio verso di te in questo momento, è pari alla potenza delle bombe atomiche sganciate secoli fa su Hiroshima» disse la giovane Riley, completamente distesa sul divano.
    «Mi lusinghi, Andrea» rispose l'incriminata. Quest'ultima stava a braccia conserte a fissare la sua affidata, tranquillamente stesa e con un braccio a coprirle gli occhi. Senza la sua guardia che l'aiutava nelle cose più banali, Andrea vestiva con una vecchia camicia beige, un paio di pantaloni troppo grandi per lei e completamente scalza ai piedi. Jasmine ormai non domandava neanche più dove la giovane trovasse quei vestiti.
    «Su, forza! Alzati! Oggi devi allenarti. Ricorda: fai parte dell'Alleanza, sei un soldato. Devi continuare a tenerti in forma ed esercizio!»
    Per tanto, Andrea alzò in aria l'altro braccio e con le dita formò un uno.
    «Primo: sono una dottoressa e lavoro in un laboratorio»
    Ora formò il numero due.
    «Secondo: odio sparare. Non voglio toccare quelle dannate cose. Al corso mi ridevano tutti! Te compresa»
    Infine formò il numero tre con le dita.
    «Terzo: mi pesa il culo. Non voglio uscire»
    «Giusto, è vero e.... l'ultimo è da vedere» commentò Jasmine.
    Andrea sbuffò divertita. Sapeva che Jasmine non poteva farle fare qualcosa che non voleva, soprattutto se era uscire dal suo attico. Niente al mondo le avrebbe impedito di uscire.

    «Spiegami ancora come ho fatto ad essere qui» domandò la giovane ufficiale.
    Le due donne si ritrovavano al poligono di tiro, totalmente coperte dalle loro corazze. Una regola di sicurezza faceva in modo tale che ogni persona che volesse provare le proprie armi dovesse essere munito di armatura.
    Andrea non si capacitava di come questo fosse potuto succedere: un minuto prima era su un divano, totalmente scomposta e non presentabile, un minuto dopo era lavata, vestita, pettinata, truccata e con un'arma in mano. Una M-3 Predator per la precisione, la stessa che aveva ritirato dal negozio settimane prima.
    «Non lo capiresti e dovresti chiedermelo per la sesta volta» disse la sua guardia, mentre le sistemava i bersagli.
    "Dannate abilità oratorie" maledì mentalmente Riley. Questo era uno dei tanti motivi del perchè sua madre avesse ingaggiato Jasmine e non altri.
    Sconsolata, sospirò e poi si mise in posizione di tiro, pronta al segnale di Jasmine. Quest'ultimo non tardò ad arrivare: un cenno del capo e Andrea cominciò a sparare in direzione del manichino.

    Jasmine fischiò ammirata.
    «Se quello fosse stato un volus, sarebbe stato un volus morto. Peccato che il tuo manichino è quello accanto»
    «Ma io ho mirato a quello!» esclamò arrabbiata, facendo girare diverse persone presenti nel poligono.
    Andrea divenne completamente rossa per l'imbarazzo e cominciò a tremare, in preda all'imbarazzo e la vergogna più totale.
    «Ehi, Andrea... è tutto ok. Devi solo... aggiustare la mira! Focalizzarti di più sul tuo bersaglio. Ehi...» Jasmine le sollevò dolcemente il mento, portando alla scoperta gli occhi grigi, ma ora tendenti all'azzurro. Andrea si stava innervosendo troppo.
    «Ehi, Andy. Va tutto bene. Nessuno ti conosce e ci sono io qui. Errare è umano. Ti ricordo che hai passato l'esame quando sei entrata nell'Alleanza, quindi non sei malaccio. Puoi farcela!» disse la donna più scura, cercando di calmarla.
    L'effetto fu quasi immediato, Andrea si calmò e si asciugò una lacrima che le stava per sfuggire. Dopodiché si rimise in posizione di tiro, pronta a sparare nuovamente.

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    Samantha stava tranquillamente smontando il Mattok, facendo come era sua abitudine ogni qual volta comprava un arma nuova, quando un addetto del poligono le si avvicinò abbastanza preoccupato < mi scusi, ma per stare qui è obbligatorio indossare un'armatura, se non la possiede possiamo fornirle una di cortesia> Scocciata dal l'interruzione il soldato diede un calcio alla borsa appoggiata ai suoi piedi mostrando un casco, nero e verde con toni mimetici, che sfoggiava in bella vista il marchio arancione del Council Army; a quel gesto l'addetto si allontanò borbottando un < Scusatemi> sottovoce.
    Ovviamente Sam non aveva la minima voglia di indossare l'armatura, d'altronde si trovava davvero comoda indossando i pantaloni della tuta e una semplice canottiera bianca che lasciava in mostra il tatuaggio di una carpa sulla spalla sinistra. " Per di più credo di riuscire a sopportare il rinculo del fucile senza armatura" pensò mentre finiva di assemblare l'arma. Appena ebbe finito, Sam di fermò per un momento ad ammirarlo, l'aveva desiderato a lungo e finalmente era nelle sue mani, non si sentiva così felice da un bel po' di tempo.
    Nell'istante in cui se li appoggiò alla spalla destra riuscì a sentirne la reale potenza e decise di indossare lo spallaccio destro e la piastra centrale dell'armatura. Finalmente era pronta a sparare.
    Sfortunatamente le altre persone del poligono non la pensavano in quel modo, infatti senza che lei avesse sparato un colpo il suo bersaglio fu crivellato di colpi. Samantha sospirò pesantemente e con la mano libera si strofinò gli occhi esasperata "avrei dovuto restare a casa a dormire" si disse appoggiando il Mattok al tavolo di fronte a lei, allungando una mano schiacciò il tasto e il bersaglio le si avvicinò velocemente e mentre lo sostituiva sentì la conversazione delle due ragazza in parte al lei.
    Abbastanza scocciata che non avessero nemmeno pensato, che con le loro azioni avessero potuto disturbare qualcuno, Sam si avvicinò ad una delle ragazze e le picchietto sulla spalla. Appena si voltò il soldato si mise a fare dei gesti veloci con le mani, la sua voglia di parlare si era ridotta completamente perciò utilità soltanto la lingua dei segni < Si puoi sapere cosa state facendo?> chiese indicando in fine il bersaglio posato a terra. La donna più vicina a Smile annuì e guardo l'altra ragazza che al contrario di quello che sembrava, rispose tranquillamente sempre nella lingua dei segni < Scusa è colpa mia, non ho una buona mira>

    Colta di sorpresa Samantha, rimase qualche secondo a guardare colei che aveva davanti. Una donna abbastanza alta con capelli castani lunghi, un corpo mozzafiato, truccata di tutto punto e con indosso un armatura leggera nera ultimo modello, che le risaltavano il fisico magro "non può essere un soldato" pensò prima di accorgersi del marchio blu dell'alleanza che le spuntava sul petto. Controvoglia Sam fece un saluto militare e indicò con la mano sinistra il marchio arancio del Council Army su quel poco di armatura che portava < Caporale Samantha Oswald> disse finalmente anche se piuttosto controvoglia.

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    Luogo: Cittadella - Poligono di tiro
    Tempo: 28/08/2222


    Tornata in sé, Andrea ebbe uno spavento quando qualcuno le picchiettò sulla spalla. Si girò spaventata e assistette alla scena di una donna alquanto indispettita. A quanto aveva capito dalla sua domanda, Andrea aveva colpito il suo bersaglio. La giovane Riley non si stupì molto per l'utilizzo della lingua dei segni, per lei era totalemnte normale parlare in quella lingua. Si sarebbe molto più sorpresa se avesse parlato, in quel caso sarebbe andata seriamente in panico. La donna dagli occhi grigi cercò quelli scuri della sua guardai, impaurita. Jasmine le lanciò un segnale chiaro alla giovane: doveva scusarsi.

    Andrea richiamò a sé tutta la buona educazione di cui era in possesso.
    «Scusa è colpa mia, non ho una buona mira» rispose a gesti.

    La cosa dovette creare un moto di sorpresa nella nuova donna, perchè si paralizzò.
    "Oddio che ho combinato?" si domandò Andrea. Cercò con lo sguardo Jasmine, nel tentativo di chiederle la prossima mossa.
    Entrambe le donne furono prese in contropiede quando la donna più bassa fece il saluto militare. Solo in quel momento la xenolinguista si ricordò che indossava la sua armatura con il simbolo dell'Alleanza.
    «Ufficiale Andrea Riley» si presentò Andrea, usando però la sua voce. Quella presentazione era così meccanica che non le creava alcun problema a parlare.

    Solo averlo detto però si ricordò di una cosa: il suo cognome. Forse dire il suo cognome non era proprio una genialata. Un conto era dirlo ai membri dell' Alleanza, un altro era dirlo agli estranei; sopratutto se si consideravano i manifesti con l'immagine di sua madre sparsi per la Cittadella. Era una donna che sapeva farsi notare e di conseguenza, faceva notare anche il suo nome.
    In suo aiuto però parlò la sua guardia, sempre pronta a salvarla dai momenti come quelli.
    «Io invece sono Jasmine Gracie. Mi scuso per l'inconveniente che le ha provocato Andrea!» disse Jasmine amichevolmente.
    "Grazie al cielo che sei qui!" benedì mentalmente Andrea. Le presentazioni erano uno dei momenti più difficoltosi per lei.
    Jasmine le circondò le spalle, in modo affettuoso.
    «A volte la perdo tra le nuvole e... questi sono i risultati» si scusò la guardia.

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    Tempo: 28/08/2222


    La donna difronte a lei si era scusata e presentata tranquillamente, quasi una risposta automatica "Riley, mi ricorda qualcosa" penso Samantha scuotendo la testa con noncuranza, non le importava molto, soprattutto perchè era sicura di non aver mai visto prima quella donna in vita sua. D'altronde era più che brava a ricordare il volto delle belle donne che incrociava.
    Riportata alla realtà dall'accompagnatrice della prima donna, portò su di lei la sua attenzione. Al contrario di Andrea, tutto in lei diceva soldato e per esserne sicura Smile si prese un momento per squadrare dalla testa ai piedi quella bellezza dalla pelle scura e senza accorgere si fece scappare un espressione decisamente poco casta mentre tornava ad osservarla negli occhi scuri. < Chiamami pure Smile> disse allungando la mano verso Jasmine stringendola più a lungo del dovuto.
    Non aveva dato nessun grado quando si era presentata, perciò non era di sicuro un soldato. Spostando lo guardo sull'altra donna in armatura si domandò se per caso fosse una guardia del corpo, anche se la cosa non riusciva proprio ad inquadrarla. Continuando a guardare Andrea si chiese come fosse effettivamente possibile mancare il bersaglio come aveva fatto poco prima e solo allora notò la postura completamente sbagliata per qualcuno che sta sparando. Vista la piccola reticenza a parlare della donna Smile rimase accanto alla guarda e fece notare a lei gli errori della sua protetta. < I suoi piedi sono fuori asse, la posizione delle mani è sbagliata e sta troppo curva> disse guardando quello splendore come probabilmente un cagnolino che si aspettava una ricompensa dopo aver fatto una cosa giusta.
    In quel momento voleva provare a fare impressione su Jasmine, perciò, nonostante le sue parole, neppure provò ad aggiustare la posizione di Riley come avrebbe fatto se ci stesse provando con lei.

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    Tempo: 28/08/2222


    «Chiamami pure Smile»
    «Piacere di conoscerti, Smile» rispose calorosamente la guardia dell'ufficiale, regalando un sorriso amichevole al caporale.
    I saluti cordiali e amichevoli di Jasmine erano l'opposto di quelli meccanici e nervosi di Andrea. Quest'ultima non sapeva mai se pensare se la donna lo facesse per divertimento o per aiutarla a rimanere "staccata" dalla scena.
    Qualunque fossero le sue vere intenzioni, Jasmine riuscì a spostare l'attenzione su di sé anziché sulla sua protetta. Una cosa che, dopotutto, non dispiaceva affatto quest'ultima.

    Samantha, o Smile, evidentemente più esperta nell'uso delle armi rispetto ad Andrea, indicò quali fossero gli errori commessi dalla biotica.
    L'ufficiale aggrottò le sopracciglia a quella dichiarazione. Ogni volta che doveva partecipare a quei dannatissimi allenamenti non faceva che sbagliare qualcosa. Ormai era sempre più convinta che il suo corpo e la sua mente non volessero collaborare. Uno era di per sé negato, l'altra si era impuntata sull'odio per le armi, qualunque esse fossero.
    «Andrea ha sempre la brutta abitudine di incurvarsi durante l'uso delle armi. Credi sia un problema naturale dei biotici?» chiese a Smile, facendo finta di apparire seria.
    Andrea incrociò le braccia, sentendosi offesa dalle parole della donna più alta.
    «Non sono un soldato e sicuramente la mia posizione non necessita dell'uso delle armi. Qualunque esse siano, eccetto la mia mente» ribattè la donna dagli occhi chiari, «E non per combattere» aggiunse prima che Jasmine potesse obbiettare qualcosa.
    La guardia guardò Andrea come se guardasse un bambino nel pieno dei suoi capricci infantili. Ormai era abituata a quelle situazioni, ma sapeva che il caporale poteva non essere del suo stesso parere.
    Per quanto il suo lavoro comportasse la cura di Andrea, doveva prevedere anche il modo per non farla apparire troppo "strana" quella ragazza. C'era già Viridiana Riley a legare la parola "stranezza" ai Riley.
    «Sembra una specie di gattino che è stato sgridato. Dici che è meglio lasciarla tranquilla?» chiese la guardia al caporale, con una finta faccia dispiaciuta e colpevole.
    Per tutta risposta, Andrea guardò in cagnesco la sua guardia.

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5 replies since 9/4/2015, 17:43   98 views
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